Contro il Rapid Vienna serviva la vittoria, abbastanza in facilità per non aggravare una situazione complicata dal punto di vista delle assenze in vista del ritorno e – soprattutto del campionato -. Le assenze hanno condizionato palesemente la gara nel suo sviluppo su di un campo che era in condizioni pietose e anche la condizione sommaria di alcuni interpreti in campo alla lunga si è fatta sentire specialmente contro una squadra con una preparazione atletica ad hoc per questo doppio incontro.
I PROBLEMI IN MEDIANA
Come già analizzato contro il Parma, le avversarie dell’Inter ormai difendono in maniera standard: gabbia sul centrale che imposta (in questo caso Borja Valero) e spazio a de Vrij per creare consentendo al resto della squadra avversaria di rimanere più alta pressando il ricevitore immediatamente. Questo è proprio quello che è successo a Vienna: Berisha, Schwab e Ljubicic hanno creato un triangolo attorno a Borja Valero escludendo di fatto l’ex Villareal e Fiorentina dalla manovra che è subito apparsa molto lenta dovendo passare da de Vrij – e anche da Miranda come vedremo – subito sugli esterni che però avevano gli esterni avversari pronti. Problemi in mediana che si sono palesati alla lunga quando Borja Valero – al rientro dall’infortunio – ha finito la benzina in corpo anche in fase di accompagnamento della manovra: se nel primo tempo Vecino si è alzato più volte sulla linea di Nainggolan a dare manforte in fase di pressing e alzare il baricentro nerazzurro, nel secondo tempo sia l’uruguaiano che Borja Valero sono rimasti più indietro finendo in più di un’occasione tagliati fuori dalle verticalizzazioni del Rapid Vienna. Per controbattere questo problema i due hanno abbassato repentinamente la propria posizione verso la metà del secondo tempo in corrispondenza della massima pressione austriaca lasciando ai lanci lunghi e alle ripartenze la manovra offensiva dell’Inter. L’assenza di Brozovic si è fatta sentire in ambo le fasi, ma era evidente sarebbe stato così.
I MOVIMENTI DEGLI ESTERNI
L’Inter ha iniziato la gara con Perisic e Politano molto schiacciati su Nainggolan e Lautaro creando una sorta di rombo avanzato lasciando molto spazio sull’esterno a Cedric e Asamoah. La cosa non è stata molto gradita da Spalletti che nei primissimi minuti ha cambiato proprio questo atteggiamento cercando di allargare la scatola del Rapid e questo ha avuto dei buoni riscontri specialmente sulla sinistra con un Ivan Perisic alle volte pasticcione, ma molto coinvolto nel gioco e – in apparenza – su ritmi di corsa sui livelli dell’anno scorso.
Nel finale del primo tempo si vede bene questo: Miranda preferisce verticalizzare immediatamente su Perisic che prende in contrattempo il difensore avanzando palla al piede; al centro dell’area Politano stringe al fianco di Lautaro e questo crea il vuoto sul lato debole su cui si fionda Nainggolan arrivando a controllare con molta porta a disposizione (sbagliando il controllo l’azione rallenta e perde di pericolosità). Una buona occupazione dello spazio e una serie di buoni movimenti concatenati che hanno creato un potenziale pericolo. Questo accade esattamente mezz’ora dopo al 74° minuto quando Perisic si esibisce di nuovo in una sgroppata e in questo caso il movimento determinante è di Lautaro che taglia in maniera forte e improvvisa sul primo palo lasciando moltissimo spazio a Nainggolan a rimorchio che però conclude male. Prove di intesa fra Perisic-Lautaro-Nainggolan che si sono viste nell’arco della partita e che possono essere ulteriormente affinate e migliorate dall’inserimento di Politano che a Vienna era arrugginito.
LA FASE DIFENSIVA
L’Inter non ha sofferto praticamente nulla nell’arco della partita grazie a un’ottima prestazione di de Vrij e Miranda che si sono ben comportati contro un Rapid molto remissivo nella prima frazione di gioco e anche nella seconda frazione quando la squadra austriaca ha provato a creare qualcosa. De Vrij e Miranda hanno comunque giocato sulle loro peculiarità migliori per arginare le avanzate avversarie. L’unico rischio è arrivato su un ribaltamento di fronte veloce ed è dovuto anche a una lettura sbagliata di Borja e Asamoah: il Rapid lancia in profondità, Miranda va sul portatore di palla, mentre il ghanese resosi conto del ritardo di Borja Valero in ripiegamento prende il tagliante lasciando Berisha libero sulla destra anche per l’assenza di Politano, a terra per un contatto precedente; proprio sul fratello del giocatore della Lazio si allarga la manovra con Miranda che deve recuperare scalando sull’esterno e lasciando un 2vs2 in mezzo all’area con Borja e Vecino in ripiegamento; Cedric tiene bene il suo uomo, mentre de Vrij lascia qualche metro di troppo a Knasmüllner che non sente nemmeno la pressione di Asamoah, rimasto fermo dopo il primo contrasto e può coordinarsi nel breve e concludere.
In conclusione l’Inter ha mostrato le solite criticità note in questo periodo e una difficoltà in costruzione dettata dall’assenza di Brozovic, a cui – però – de Vrij e Borja hanno saputo rimediare in maniera discreta. Da tenere come buonissimo il risultato e il non aver allungato la lista degli indisponibili né aver sofferto eccessivamente; dal punto di vista tattico molto intrigante la condizione di Perisic che pare beneficiare dei movimenti continui di Lautaro – bene anche in questa fase del gioco – e anche di Nainggolan che pare leggere meglio le situazioni e avere anche un po’ di tono muscolare in più per approfittarne, ora manca solo la lucidità nell’ultima giocata per evitare di sbagliare tanto e trascinarsi a lungo partite che si potrebbero chiudere prima.
Bonus track anche per questa analisi: l’Inter ha creato tanto anche ieri sera, ma ha faticato a realizzare come dimostrano gli xG: il risultato finale sulla base dei dati calcolati in questa fattispecie è di 0.5 per il Rapid e di 1.75 per l’Inter. Ma l’importante era vincere, ed è arrivato il risultato.