Contro il Napoli è arrivata una vittoria importante dal punto di vista mentale, ma soprattutto è arrivata una vittoria importante perché ha dato la dimostrazione di come i nerazzurri siano non solo in grado di preparare bene la partita nei primi minuti, ma anche di gestirla in corso, una cosa insperata e che aveva suscitato problemi nel corso di questo mese di dicembre.
LO SCHIERAMENTO INIZIALE – L’Inter si schiera con un 4-3-3 classico contro un Napoli inizialmente messo in campo con il solito 4-4-2 stagionale con una variante importante: Callejon terzino destro, questo per tenere Asamoah e Perisic impegnati in fase difensiva, questo almeno nelle idee iniziale di Ancelotti. Il cambio di Hamsik ha poi modificato questo modus operandi riportando lo spagnolo a centrocampo con Zielinski dirottato al fianco di Allan.
L’IMPORTANZA DI JOÃO MARIO – Questa diversità nei moduli ha consegnato all’Inter nella prima metà di partita il predominio a centrocampo con Borja Valero e soprattutto João Mario in grado di creare superiorità numerica negli ultimi metri facendo arretrare moltissimo il baricentro dei partenopei: l’Inter ha potuto dunque gestire a proprio piacimento il pallone rimanendo comunque sempre molto alta sul campo e pressando sin da subito l’impostazione arretrata del Napoli che in più di un’occasione si è ritrovato a spazzare malamente la sfera e concedendo anche delle ripartenze importanti all’Inter. La dimostrazione di ciò si evince dalla tabella relativa agli xG del solo primo tempo: l’Inter conclude la prima frazione, grazie anche all’occasionissima di Icardi salvata da Koulibaly sulla linea con 0.79 xG all’attivo lasciando al Napoli le briciole, ovvero 0.16 xG. Tutto questo per dire che non solo l’Inter è stata molto alta col baricentro, ma anche che non ha concesso alcuna ripartenza pericolosa al Napoli nella prima frazione escludendo, difatti, Insigne dalla manovra partenopea e impegnando Fabian Ruiz più in fase difensiva che in fase offensiva, questo grazie alla solita prestazione positiva di Politano che in tandem con Joao Mario o Borja Valero si è dimostrato la solita spina nel fianco della catena mancina del Napoli.
IL CAMBIO DI BORJA VALERO – Nel secondo tempo l’Inter, contestualmente con il cambio di Borja Valero a favore di Vecino, è arretrata parecchio non riuscendo più a palleggiare nella metà campo del Napoli e non potendo impensierire la manovra dal basso degli uomini di Ancelotti che hanno preso sempre più terreno sino a schiacciare nella propria metà campo gli uomini di Spalletti. Arriva in questo contesto il cambio nerazzurro con cui Perisic lascia spazio a Keita: mossa interessante perché non sussiste alcun cambio modulo, ma si dà un’interpretazione più offensiva al 4-3-3 nel tentativo di tenere bassi Maksimovic e Callejon. La mossa non paga inizialmente, ma consente all’Inter di essere molto più pericolosa con le ripartenze dato che il Napoli era stabilmente nella metà campo nerazzurra: risultato di ciò è l’episodio del rosso a Koulibaly che viene lasciato in uno contro uno su Politano costringendolo a fare fallo tattico.
LA VITTORIA DI SPALLETTI – Questo episodio viene subito recepito positivamente da Spalletti che non si limita a portare a casa il punto contro la seconda forza del campionato, ma vuole vincerla e allora spazio a Lautaro Martinez al posto di João Mario schierando un 4-2-4 offensivissimo in cui Maksimovic e Albiol dovevano tenere in marcatura individuale il tandem argentino lasciando a Ghoulam e Callejon, arretrato nuovamente, l’incombenza di tenere Politano e Keita. L’Inter si riversa in avanti, dando seguito al cambio, ma il Napoli prova comunque ad espugnare San Siro arrivando a un passo dal gol con Zielinski. La mossa di Spalletti, però, paga: Keita è non solo più fresco di Callejon, ma lo mette in difficoltà tenendolo sempre basso e allora gli viene lasciato lo spazio per tentare la giocata individuale; Vecino – con il Napoli dirottato in extremis sul 4-4-1 con comunque la volontà di vincere la gara non riesce a seguire gli inserimenti dei mediani nerazzurri – porta via con il suo movimento l’attenzione da Lautaro Martinez che può controllare in area e trafiggere Meret. I tre cambi hanno generato la vittoria sancendo la rivincita di Spalletti circa tutte le critiche dell’ultimo periodo e la vittoria nerazzurra nella gara più complicata dell’anno visto anche le difficoltà ambientali con cui si giungeva a questo match.
Le due squadre si sono divise i tempi a livello di predominio territoriale, ma anche i numeri mostrano come l’Inter abbia sicuramente cercato con più insistenza la porta e lo abbia fatto con occasioni più nitide, ponendo sempre alla luce il problema annoso della mancanza di qualità nella zona finale del campo: le sei conclusioni da rete nel primo tempo arrivano nella maggior parte da fuori area perché non c’è l’intuizione necessaria per trovare un ulteriore passaggio che renda più evidente ancora la chance. Qui si deve lavorare nel corso dell’anno nuovo per migliorare le possibilità di conversione dei nerazzurri e non dipendere esclusivamente dagli episodi né dalla tenuta mentale per arrivare a ottenere il risultato.