Siamo sinceri: il rendimento delle prime sette giornate di campionato dell’Inter ha lasciato esterrefatti quasi tutti. I risultati non hanno premiato i nerazzurri che a onor del vero non hanno mai lasciato delle sensazioni ultra-positive nemmeno nelle vittorie, figurarsi nelle gare in cui i tre punti non sono arrivati.
Vogliamo essere chiari sin da subito: questa analisi non vuole convincere nessuno a prendere le parti di qualcuno, ma come sempre ha il solo scopo di fornire quanti più dati possibili per analizzare in maniera critica la situazione dando – se possibile – anche qualche altro punto di vista per valutare questo primo inizio di stagione.
Saranno tanti numeri e qualche grafico, noi vi stiamo avvisando.
Il primo punto su cui spesso non ci si sofferma mai a sufficienza a riflettere è la stagione 2020/21 di per sé. È vero, quella appena conclusasi è stata una delle più assurde di sempre, ma quella appena iniziata porta dietro le scorie della 2019/20, nella fattispecie la vicinanza quasi sovrapposizione fra le stesse.
Non trattiamo l’argomento come una scusa, ma andiamo a vedere più nel dettaglio cosa vuol dire questo.
L’Inter ha concluso la stagione scorsa il 21 agosto e iniziato quella nuova il 26 settembre, 35 giorni dopo come club, ma più di qualche singolo ha cominciato la propria stagione 20/21 il 4 settembre con le proprie nazionali ovvero 14 giorni dopo la fine della precedente stagione. Questo già un punto di discussione su come sia stata modellata la preparazione atletica da parte dello staff di Conte dovrebbe sollevarlo anche solo per capire i carichi di lavoro, ma vogliamo andare a fare una piccola comparazione su quanto questo ha comportato per altre squadre, ovvero le altre 15 che assieme all’Inter hanno disputato i tornei europei in Portogallo e in Germania.
Vi lasciamo di seguito la tabella in cui son segnate le gare disputate sin qui con i punti raccolti e la media punti per partita e di seguito gli stessi dati riferiti alla stagione 2019/20 con, alla fine nell’ultima colonna, il delta di punti fra le due stagioni.
Lo lasciamo alla vista lettura non per ignavia o per assenza di letture su questo concetto da parte nostra, ma perché il punto focale che vogliamo arrivare ad analizzare in questo approfondimento è quello più legato al campo e delle prestazioni, ovvero quello delle prestazioni difensive e offensive degli uomini di Conte attraverso il concetto di xG. Per chi ci ascolta da cento e rotte puntate il concetto è abbastanza chiaro, qui abbiamo solamente dato un piccolo giro di vite, ovvero abbiamo utilizzato gli xG non derivati da penalty per analizzare proprio i comportamenti in qualsiasi situazione di gioco.
Per fare questa analisi ci siamo soffermati sia sugli NPxG (ci riferiremo così per comodità) effettuati sia per gli NPxG in fase difensiva (che chiameremo NPxGA).
Partiamo dalla fase offensiva e quindi dagli NPxG che lasciano sempre meno dubbi nelle analisi.
L’Inter non è cinica in questo periodo della stagione sebbene sia ben più che propositiva in fase d’attacco: il resto della Serie A garantisce 1,38 NPxG in ogni partita, l’Inter arriva a 2,14 di media in queste prime sette giornate, il secondo dato migliore dopo quello della Roma che raccoglie 2,39 NPxG in ogni gara. Quanto si vede nel grafico elaborato da noi qui di seguito è un piano cartesiano in cui sull’asse delle ipsilon sono riportati i NPxG di ogni singola gara di questa stagione, mentre su quello delle ics il valore medio di ogni singolo tiro scoccato in quella determinata partita a simboleggiare la pericolosità dei tiri e non solo il totale complessivo.
In queste prime sette gare dunque l’Inter ha creato tiri dal valore medio di 0,12 xG, un valore che in genere viene riservato alle conclusioni fra i sedici e gli undici metri. I valori peggiori si sono ottenuti nelle gare contro Lazio e Atalanta dove la qualità dei tiri è stata bassa e la somma di essi non ha raggiunto l’1,00 fermandosi rispettivamente a 0,72 e 0,82. Contro Fiorentina (anno più che con il Genoa) si è verificata la classica rappresentazione dell’iper-produttività offensiva in cui con pochi xG si è ecceduto di molto il raccolto nella realtà, nel caso della prima gara stagionale più del doppio, con una qualità nemmeno così eccelsa di ogni singolo tiro.
E già qui siamo in territorio superiore rispetto alla media della Serie A. Nelle gare con Milan e Parma superiamo anche la media dell’Inter e per qualità del singolo tiro e per quantità di NPxG e si nota esattamente come il cinismo sia mancato.
La gara col Benevento è un unicum nel suo genere in questa stagione, dato che l’Inter non ha nemmeno iper-performato in quella situazione, ma semplicemente ha costruito una mole e qualità di occasioni fuori dalla logica comune.Se la situazione offensiva è chiara, lampante e unisce tutti gli osservatori quella difensiva non è poi così chiara come le prestazioni vogliono suggerire.
Quello che si può vere subito dal grafico riportato nella figura sottostante è innanzitutto come l’Inter anche in questa fattispecie abbia una media di NPxGA a partita inferiore, di poco, ma inferiore rispetto alla media delle altre 19 di Serie A: il sesto migliore dopo Napoli, Udinese, Juventus, Roma e Atalanta con i soli partenopei effettivamente distanti rispetto agli uomini di Conte.
Come per la fase offensiva, l’Inter in difesa concede 0,12 NPxG agli avversari per ogni tiro, un dato effettivamente con tendenza negativa per lo stesso motivo esposto precedentemente, ma quello che si può evincere serenamente dal grafico è come 5 delle gare dell’Inter di questa stagione dal punto difensivo siano state praticamente sui livelli medi della stagione, ovvero quello di 1 gol subito da situazioni non di calcio di rigore. Solo Genoa e Fiorentina sono ampiamente fuori scala rispetto a questo ragionamento e finiscono con l’elidersi, ma dalla seconda gara contro il Benevento alla gara con l’Atalanta che ha concluso questo secondo ciclo di gare il trend è praticamente rimasto invariato: qualità delle occasioni concesse mediamente buona per gli avversari e raccolto delle squadre affrontate mai inferiore alle occasioni generate (ovvero quello che marca la differenza). Atalanta 1 gol con 0,96 NPxG; Lazio 1 gol con 1,21 NPxG; Milan 1 gol con 1,3 NPxG; Benevento 2 gol con 1,25 NPxG e Parma 2 gol con 0,76 NPxG. È vero che al Parma sono state concesse occasioni qualitativamente migliori vista la poca mole di tiri concessi, ma che dei 5 tiri totali 2 siano diventati gol con una qualità di 0,15 media lascia più di qualche sospetto.
Sospetto che non può essere sempre riverso sulla difesa a tre di Conte, che in realtà subisce moltissimo sul lato debole quando si forma una momentanea linea a 4 con l’esterno del lato opposto alla palla, ma che deve essere avanzato sui singoli.
L’Inter, stando a chi vi prova a raccontare in maniera critica quello che si vede in campo, è in evidente affanno fisico, ma anche i singoli non aiutano a tenerla in bolla con le prestazioni: non c’è stata in campionato una sola partita in cui i nerazzurri abbiano concesso meno di quanto realizzato dagli avversari e nonostante questo l’Inter è la sesta miglior difesa per NPxGA a 0,18 dalla Roma quarta con Napoli e Juve che nel dato complessivo godono dell’aver disputato una gara in meno effettivamente.
La sensazione è che molto possa essere migliorato sotto più punti di vista e non solo da quello tattico da parte dello staff, ma anche e soprattutto dal lato tecnico dai singoli interpreti che non stanno facendo altro che il compitino in qualche caso e – nemmeno così tanti -: chiudiamo con un dato: le gare dell’Inter (al netto di calci di rigore pro e contro) dovrebbero partire dal 2-1 a favore dei nerazzurri. Questo risultato non si è mai verificato in stagione. Qualcosa vorrà pur dire.